Magnetoterapia
La magnetoterapia è l’impiego dei campi magnetici pulsati a bassa frequenza, oppure l’impiego di emissioni elettromagnetiche complesse ad alta frequenza, con finalita’ di "cura medica".
Le onde elettromagnetiche a bassa frequenza sono comprese tra 5 e 100 megahertz. Le onde elettromagnetiche a piu’ alta frequenza sono superiori a 1 megahertz.
Le prime sono emesse da un solenoide, le seconde da antenne. Si tratta comunque sempre di frequenze relativamente basse e con intensita’ variabile da 10 a 100 Gauss.
Sarebbe piu’ corretto parlare di “ densita’ del flusso magnetico” o “ induzione magnetica",
piuttosto che di intensita'. Infatti il GAUSS è pari ad un maxwel per centimetro quadrato.
Alla Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure tenutasi a Parigi nel 1960, è stata
adottata come unità di misura il TESLA: il rapporto tra tesla e gauss è il seguente :
1 tesla = 10.000 gauss. La misurazione secondo i tesla e microtesla ( mille volte meno )
viene oggi impiegata per tutte le valutazioni ambientali e strumentali: linee elettriche,onde
radio,diagnostica medica strumentale con risonanza magnetica nucleare.
I campi magnetici pulsati a bassa frequenza vengono prodotti artificialmente da dispositivi
elettromedicali che generano un campo elettromagnetico di bassa intensita’ e frequenza.
Le emissioni elettromagnetiche sono gia’ naturalmente presenti in natura,ad esempio
l’elettromagnetismo terrestre, ha un' intensita’ di campo pari a 0.5 Gauss e su cui si basa
la bussola, le fasi lunari, le maree, gli effetti biologici dei cambi di clima stagionali.
Studiati fino dall’ antichita’ ed applicati empiricamente dal 1500 d.c.,le onde
elettromagnetiche che prendiamo in considerazione sono quelle cosiddette non ionizzanti.
N.B.
Le onde elettromagnetiche si distinguono in ionizzanti e in non-ionizzanti,in base alla
frequenza di emissione ( misurata in HERTZ ) ed alla intensita' ( misurata in Gauss ) ed
alla potenza (misurata in Watt). Le onde elettromagnetiche ionizzanti sono presenti nei
Raggi X e Raggi Gamma utilizzati ampiamente in Medicina, sia nella Diagnosi che nella
Terapia.
Sono onde che presentano una grande efficacia, ma anche un grande rischio biologico, in
quanto questo tipo di onde interagisce con i tessuti che vengono da essi assorbite e a dosi
elevate, e possono provocare danni sia agli stessi operatori in radiologia sia ai pazienti.
Al contrario, le onde elettromagnetiche non ionizzanti impiegate in magnetoterapia,
presentano una frequenza ed un' intensita’ molto piu' bassa:
si tratta di onde che non interagiscono direttamente con la materia, non vengono assorbite dagli organi e dai tessuti biologici, ma esercitano un' influenza bio-fisica sui tessuti.
Le onde elettromagnetiche non ionizzanti sono comprese tra i 10 MHZ ( megahertz ) e 300 GHZ ( gigahertz ) ,con una lunghezza d’onda compresa tra 0.3 e 10.000 metri al secondo; in questo intervallo sono comprese le radiofrequenze utilizzate nelle comunicazioni radio-televisive, il radar e le applicazioni mediche fisioterapiche (radar,ultrasuoni,magnetoterapia, magneto clinic).
La potenza dell’ onda elettromagnetica si misura in watt al cm2 e le onde
elettromagnetiche non ionizzanti posseggono una potenza o una intensita’ sotto i
10mWatt/cm2.
Questo è il valore soglia stabilito dall’ufficio regionale di Radioprotezione dell’OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanita') , per indicare il livello al di sotto del quale non ci
sono effetti biologici negativi a carico del corpo umano.
Anche le onde elettromagnetiche non ionizzanti vengono utilizzate in Medicina ed in
Biologia sia nella diagnosi che nelle terapie. L’ Ecografia ad ultrasuoni e la Risonanza
Magnetica Nucleare sono ottimi esempi di sistemi diagnostici non invasivi, sempre piu’
utilizzati per la loro precisione, l'efficacia diagnostica e l'assenza di
effetti biologici negativi. L' Ecografia utilizza onde acustiche meccaniche e non
elettromagnetiche, non presenta controindicazioni. La Risonanza Magnetica Nucleare,che
deriva dagli studi sull’elettromagnetismo,presenta un limite di impiego solo in casi
particolari ( come nei portatori di pace-maker cardiaco, protesi dotate di circuiti
elettronici, protesi metalliche valvolari e vascolari, schegge metalliche mobili, impianti
cocleari in cui siano presenti elettrodi o piccoli magneti, stent vascolari metallici entro sei
settimane dall’impianto, corpi estranei ferromagnetici in sede nobile
(intracranica,endoculare o vascolare ), protesi del cristallino(solo per le vecchie protesi con
punti metallici), gravidanza, in particolare nel primo trimestre,dispositivi intrauterini metallici
( spirale ). Queste sono le controindicazioni assolute; le controindicazioni relative sono
rappresentate dai corpi estranei ferromagnetici in sedi non nobili.
Per quanto riguarda le protesi o dispositivi metallici non suscettibili di significativi effetti
magneto-meccanici ( come le protesi d’anca ed al ginocchio di ultima generazione che
vengono definite “ amagnetiche (titanio), per esse il problema potrebbe essere legato
solo alla interferenza delle protesi sul processo di creazioni delle immagini.
Sempre in relazione alla diagnostica con Risonanza magnetica Nucleare, consideriamo
altri casi di controindicazione, per la stessa natura della macchina che eroga sia campi
magnetici statici, sia campi magnetici variabili nel tempo, sia campi elettromagnetici a
radiofrequenza, dove la presenza di intense variazioni dei campi magnetici prodotti
possono determinare stimolazione neuromuscolare e fibrillazione cardiaca e pertanto è
consigliato l'impiego di Basse Intensità (max 20 Gauss) ed alte Frequenze.
Questo pericolo non sussiste nella magnetoterapia, in quanto le onde generate non
presentano variazioni di intensita’ significative.
Oltre che nella diagnostica, le onde elettromagnetiche sono impiegate nella terapia fisica riabilitativa con effetti antalgici, nell’osteoporsi, nella patologie infiammatorie, nel riequilibrio neuro-immuno-endocrino.
Nel lontano 1934,un medico americano di NewYork dr.Abraham Ginsberg, studiando le
applicazioni delle onde radio, elaborò una teoria per cui il beneficio terapeutico di
radioonde ad alta energia era dovuto ad un'accentuazione dei processi di guarigione. Con l’aiuto di un fisico, dr. A.S. Mlinowski, Ginsberg elaboro’ un metodo per rendere pulsante l’energia elettro-magnetica (la presenza di intervalli tra piu’ impulsi (CEMP) permette la dispersione di calore e ne limita gli effetti collaterali dovuti al riscaldamento dei tessuti).
Negli anni successivi, il dr. Ginsberg brevetto’ e promosse la diffusione di strumenti di
magnetoterapia ad alta frequenza e bassa intensità.
Sia nella letteratura scientifica che nelle evidenze cliniche, emerge che la
MAGNETOTERAPIA esplica sinteticamente QUATTRO EFFETTI BIOLOGICI, con quattro
differenti meccanismi di azione :
a) cellulare e subcellulare ( citocromi e mitocondri );
b) interstiziale e tissutale;
c) tangenziale;
d) bioumorale.
Cellulare e subcellulare
Il meccanismo cellulare consiste nell’azione, ampiamente dimostrata, dell’elettromagnetismo sulla membrana cellulare. Ogni cellula del nostro corpo è provvista
di tre strati semipermeabili, con un mantello lipoproteico e canali di passaggio per gli
scambi tra l'interno ed esterno della cellula stessa. L' equilibrio elettrico è garantito dagli
ioni Sodio e Potassio intra ed extracellulare ( pompa sodio-potassio ).
Quando la cellula ( e con essa i tessuti e gli organi che sono formati da piu’ cellule )
subisce una depolarizzazione, si altera l’equilibrio ionico. Pertanto, per effetto di eventi
traumatici, meccanici, fisici o chimici si verifica un potenziale di lesione con formazione di
edema ed attivazione di sostanze mediatrici dell’infiammazione.
La magnetoterapia agisce ripolarizzando le strutture cellulari, riducendo l’edema e la
catena degli eventi infiammatori.
In sostanza tutte le patologie,sia acute che croniche, possono giovarsi dell’effetto benefico
della magnetoterapia.
Interstiziale
Il meccanismo interstiziale consiste nell’azione, scientificamente dimostrata, che le onde
elettromagnetiche agiscono biologicamente a livello delle molecole proteiche presenti nel tessuto connettivo ( e quindi in tutto il corpo ).
Il collagene rappresenta la struttura proteica interessata dall’ effetto biofisico e biologico dell’elettroterapia. Il collagene,formato da proteine particolari come la prolina e l’idrossiprolina, costituisce il 9% di tutto il nostro corpo.
Le proteine contenute nel collagene presente tra le cellule si comportano come calamite
elementari. Queste proteine sono dotate di proprieta’ piezoelettriche e si comportano come
cristalli liquidi che trasformano una energia fisica in eventi elettrochimici.
Quando le proteine sono sollecitate da un campo magnetico, iniziano una rotazione
micrometrica, ritornando alla posizione originale quando il campo si interrompe.
Nel caso della magnetoterapia, vengono utilizzati strumenti miniaturizzati, anche per
l’impiego domiciliare, che non presentano controindicazioni assolute (MAGNETO CLINIC).
L’effetto tissutale si esplica nei confronti della concentrazione di Ossigeno nei tessuti;
infatti l’emoglobina ferromagnetica viene attivata nelle sedi di applicazione terapeutica
magnetoterapica attraverso il richiamo dei campi magnetici, con effetto simile alla
ossigenoterapia iperbarica.
Tangenziale
Il meccanismo tangenziale consiste nell’effetto sul tessuto osseo delle onde
elettromagnetiche.
Gli studi di Yasuda e Fukuda risalenti al 1957 hanno dato importanti linee guida all’utilizzo
della magnetoterapia nelle lesioni ossee da traumi o da riduzione del tenore calcico.
Infatti sfruttando l’effetto piezoelettrico o meccanico-vibratorio delle onde
elettromagnetiche sulla superficie ossea, si ottiene una stimolazione delle cellule che
producono tessuto osseo ( osteoblasti ) ed una maggiore attivata' di riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti, per effetto diretto sulle fibre collagene. In tal modo si accelera la formazione del callo osseo, favorendo tutti gli effetti riparativi in caso di fratture.
Con l’impiego della magnetoterapia per lunghi periodi si ottiene un effetto positivo
sull’osteoporosi, favorendo la ricostruzione del tessuto osseo e riducendo la perdita del
calcio.
Bioumorale
L’effetto bio-umorale consiste nell’azione diretta delle onde elettromagnetiche sul
complesso sistema neuro-endocrino-immunologico.
Il riequilibrio nervoso, l’induzione di un sonno piu' fisiologico, un maggiore riequilibrio
ormonale anche nelle eta' critiche, un maggiore controllo del dolore con innalzamento della
soglia di percezione del dolore sono tutti eventi biologicamente positivi dovuti alla
magnetoterapia.
In sostanza, la magnetoterapia rappresenta uno strumento terapeutico che esplica un'azione molto ampia su una pluralita’ di situazioni fisiologiche del nostro organismo: il dolore, l’infiammazione, il deficit vascolare e funzionale.
La magnetoterapia trova applicazione nella patologia ortopedica e reumatologica in primo luogo, nel consolidamento delle fratture e nell’osteoporosi; nelle patologie dermatologiche ed angiologiche; in tutti i casi di infiammazione ed edema; nel riequilibrio delle funzioni neurovegetative, nel recupero di lesioni croniche nel malato oncologico sottoposto a radioterapia ( esperienza condotta dal Dr.Alberto Laffranchi e Prof. Franco del Conno all’Istituto dei tumori di Milano ), nella riabilitazione, con impulsi magnetici controllati, della funzione vescicale e sessuale, nelle prostatectomie radicali ( esperienza condotta dal prof.Patrizio Rigatti,Divisione Urologia Ospedale San raffaele di Milano ) e nella riabilitazione vescicale (esperienza condotta dal Dr. Sandro Sandri - Direttore Divisione Urologia ed Unita’ Spinale Ospedale di Magenta ); in questi ultimi due casi, le esperienze sono state condotte in collaborazione con il Politecnico e la Emory school of medicine di Atlanta U.S.
La rassegna internazionale dei lavori scientifici, prevalentemente osservazionali, mette in
evidenza l’assenza di effetti collaterli nel corretto impiego dei campi elettromagnetici, dai
300 HZ ai 300 GHZ, attraverso un lavoro pubblicato a cura dell’Organizzazione Mondiale
della Sanita’ nel 1993 a firma del gruppo Burton,Goldberg,Sienkiewicz. Ramon e Powel
hanno pubblicato sulla rivista Electromagnetics nel 1992 un interessante lavoro sulle
modificazioni positive della contrazione cardiaca utilizzando campi magnetici pulsanti.
Matsumoto ha pubblicato sulla rivista “ Angiology “ nel 1992 un articolo sulla propria
esperienza clinico-sperimentale descrivendo un effetto positivo sulla rigenerazione
endoteliale delle arterie indotta dai campi magnetici. Lo stesso anno, Dutchenko ha
evidenziato gli effetti benefici della magnetoterapia sulla cardiopatia ischemica. La scuola
e la ricerca medica cubana, per il grande sostegno alla tecnologia biomedica che quel
paese offre a tutto il continente centro-sud americano, ha approfondito particolarmente
degli effetti della magnetoterapia in campo cardio-circolatorio ed oncologico ( Hildalgo A.,
1996-1997 ); Benet Rodriguez ha pubblicato sulla Rivista Cubana di Investimento
Biomedico nel 1998 un articolo sulla risposta immunitaria in seguito alla stimolazione
elettromagnetica. Infine citiamo un lavoro sperimentale controllato sugli animali da
laboratorio della scuola medica di Cienfuegos a Cuba sull’azione della magnetoterapia
nella cicatrizzazione della pelle.
Impiegata in milioni di trattamenti, inserita anche nel nomenclatore tariffario del nostro
Sistema Sanitario Nazionale, utilizzata in ambulatori specialistici ed in Ospedali,non ha mai
evidenziato effetti collaterali.
Sperimentata in numerose applicazioni,gradita ai pazienti in quanto non invasiva e di facile
applicabilita’, la Magnetoterapia viene annoverata tra la terapie fisiche e riabilitative che
assumeranno sempre piu’ importanza in medicina biologica. Le nuove frontiere mediche
sono sempre piu’ orientate verso una Medicina fisica e biotecnologica, piuttosto che in una
riproposizione di una medicina chimica.
La Magnetoterapia, come terapia naturale, non va confusa con proposte piu’ o meno
esoteriche, prive di prove scientifiche e non basate sulle evidenze clinico-sperimentali.
Puo’ essere applicata anche in associazione con altre proposte terapeutiche, come
l’agopuntura o l’omeopatia, che hanno un riconoscimento ufficiale in molte realta’
internazionali e che presentano suggestive analogie con i meccanismi di azione della
magnetoterapia ( sono in corso osservazioni scientifiche a questo proposito ).Tuttavia, la
magnetoterapia trova una propria collocazione all’interno della medicina ufficiale ed
accademica.
La casistica dei trattamenti comprende :
acuto, artrite reumatoide)
Un capitolo a parte è rappresentato dall’impiego della magnetoterapia ad alta frequenza in
medicina estetica per il ringiovanimento cutaneo e biostimolante.
Gli strumenti per l’emissione di onde elettromagnetiche a bassa frequenza e bassa
intensita’ sono costituiti da uno stadio oscillatore che eroga un'onda quadra, con
frequenza di oscillazione compresa tra 5 e 100 Hertz. Lo stadio oscillatore è gestito da un
timer per programmare la durata della applicazione che comanda l’impulso elettrico nel
solenoide utilizzato per dare origine ad un campo magnetico. Il solenoide è una bobina
formata da un conduttore filiforme a spire fitte su un supporto tubolare ad asse rettilineo; il
supporto è costituito da un nucleo, aperto o chiuso, di materiale ferromagnetico: si tratta di
un elettromagnete che crea un campo elettrico. L’applicazione avviene attraverso
emettitore piatto con doppia polarita’ da applicare sulla superficie corporea da trattare.
La magnetoterapia ad alta frequenza o a radio-frequenza e bassa intensita’ si basa sulla
emissione di onde radio a frequenze comprese tra 18 e 900 MHZ. Lo stadio oscillatore
genera onde quadre a frequenza comprese tra i 10 ed i 30 MHZ. Sfruttando il principio
dello slittamento di frequenze e la presenza di notevoli frequenze armoniche, al termine
dello stimolo troveremo un segnale potenziato che puo’ raggiungere i 900 MHZ.
L’applicazione avviene attraverso "antenne" che veicolano lo stimolo a livello delle cellule
corporee.